Non appena si giunge a Petralia Sottana, si può anche solo passeggiare lungo il corso ammirando chiese e palazzi medievali, attraversando i quartieri della Pusterna e del Carmine, del Salvatore e del Casale, per poi soffermarsi fra gli abitanti che sono soliti riunirsi in piazza Umberto I, cuore cittadino, da lì lo sguardo si perde sulla valle dell’Imera e sul monte San Salvatore.
Ma dopo aver colto l’essenza del borgo, il consiglio è quello di scoprire gli scrigni custoditi all’interno dei tanti edifici storici ed in particolare delle chiese. Iniziando dal Duomo, di epoca seicentesca, il cui portale tardogotico testimonia però che il monumento esisteva già nel ‘500. L’interno, a tre navate, è particolarmente ricco di opere d’arte, tra cui spicca la statua di Gesù Bambino attribuita ad Antonello Gagini.
Petralia Sottana
Passando sotto il campanile, alto 30 metri, si giunge alla chiesa della SS. Trinità, dentro si trova una spettacolare ancona che racconta la vita di Cristo con 23 formelle a bassorilievo policromato disposte su tre fasce, capolavoro di Giandomenico Gagini (1542).
Quelli appena citati non sono gli unici edifici religiosi che meritano una visita, ricordiamo infatti la chiesa della Misericordia, con un massiccio campanile del 1597, la cinque-secentesca Santa Maria della Fontana, che contiene alcuni interessanti gruppi marmorei di scuola gaginesca, la piccola chiesa di San Francesco (1484), con una sola navata tutta affrescata a colori vivaci, ed infine la cinquecentesca chiesa del Monte di Pietà, al cui interno è esposto un grande presepe che riproduce fedelmente alcuni scorci di Petralia Sottana.
Il borgo però si può anche visitare seguendo il percorso del Sentiero Geologico Urbano, un itinerario unico in Europa segnato con borchie d’ottone, che portano a scoprire fossili del Miocene, coralli sui portali delle case e delle chiese, grotte carsiche, sorgenti in pieno centro cittadino, un’antica neviera, un pioppo nero il cui tronco misura 6 metri di circonferenza e 30 di altezza.
